venerdì 10 aprile 2020

Panini Dolci con Gocce di Cioccolato


Giorno di quarantena numero? 34, mi pare.
Sto trascorrendo le giornate con cose semplici: dedico più tempo alle mie piante, faccio qualche partita a Scarabeo con Aure (vinco quasi sempre io, quindi ultimamente non viene più proposto), leggo un libro da 531 pagine che ancora non mi ha convinto, mi metto al pari con qualche serie tv e cucino più del solito.

Faccio parte di quella fetta di italiani impazziti in particolare per il lievito e l'impasto. Ci sono stati giorni in cui il lievito di birra era diventato introvabile quanto una confezione di disinfettante per le mani. Sono stati giorni duri. Ma poi è ricomparso, lì nel banco frigo, nella sua famosa confezione da due cubetti. E allora sono tornati la pizza casalinga e il pane fatto in casa, ma soprattutto questi panini dolci.

Tutto è nato all'inizio della quarantena. La mia amica Anna pubblica nelle stories di instagram dei panini dolci all'uvetta: bellissimi, lucidi e invitanti. Devo rifarli. In una frazione di secondo le scrivo e le chiedo la ricetta. Me la invia: non è vegan, ma è facilmente veganizzabile!

Sono la prima cosa che provo appena riesco a mettere le mani su un cubetto di lievito e il risultato è sorprendente. Così mi viene subito la voglia di rifarli, sostituendo l'uvetta con le gocce di cioccolato per replicare una famosa merendina industriale. E il risultato è quello che condivido con voi oggi: dei panini dolci ribattezzati pAnnagoccioli o pAnnanini, in onore della mia pusher di ricette.

N.B. Potrei dirvi che sono perfetti per finire gli avanzi delle imminenti uova di Pasqua. Ma siamo sinceri. A chi mai è avanzato del cioccolato? A me no di certo!

venerdì 13 marzo 2020

Pesto di Noci e Pomodorini Secchi


Mi ricorderò ancora come si scrive su un blog di cucina?
Sono forse un po' arrugginita, ma con quello che stiamo vivendo in questi giorni la mia voglia (o forse necessità?) di condivisione è aumentata.

Un modo per essere insieme, anche se siamo fisicamente lontani. Un modo per concentrarci sui gesti e i piaceri semplici, per distoglierci dal pensiero di cosa o chi ci manca.

Eccomi allora con una ricetta facile e veloce, niente di fancy o particolarmente esotico: un pesto con pochi ingredienti senza bisogno di alcun tipo di cottura (a parte quello della pasta, ovviamente).

N.B. Il pesto è senza glutine, ma per un piatto adatto agli intolleranti usate pasta gluten free.

giovedì 1 agosto 2019

Pizza di Spianata Sarda con Melanzane, Mozzarisella e Cipolla Rossa


Se con la scorsa ricetta abbiamo sventato il pericolo "accensione forno", con quella di oggi non c'è scampo. Si tratta però di pochi minuti e, giuro, di un buonissimo motivo.

Sarà anche una calda estate, ma la voglia di pizza è difficile da far passare.
Siete d'accordo?
Quella di oggi è allora un'ottima alternativa nei momenti in cui vi assale proprio questo desiderio, ma non avete la voglia o il tempo o la forza (o tutte e tre le cose insieme) per mettervi a preparare da zero l'impasto. L'importante è avere a disposizione della spianata sarda, della buona salsa di pomodoro e gli ingredienti preferiti.

Ho conosciuto questa preparazione grazie ad Aure che, come forse ho scritto in altri post, è sardo. La spianata è, infatti, un pane tipico del Nord della Sardegna; per forma e aspetto può ricordare la piadina romagnola, ma è realizzata solo con semola di grano duro, lievito, acqua e sale marino. Rispetto ad un suo famoso conterraneo, il pane carasau, la consistenza della spianata è sicuramente più morbida,

Un'altra sua caratteristica consiste nel fatto che la parte superiore si stacca facilmente e completamente da quella inferiore ... un po' come la pita diffusa in Grecia e in Medio Oriente. Influenzato forse anche da questo mondo, Aure ama sempre dividere le due parti: la nostra versione è, quindi, una pizza più sottile rispetto a quella di altre ricette che si trovano su internet, in cui la spianata viene lasciata intera.

giovedì 25 luglio 2019

Risolatte Vegan con Limone e Vaniglia


Amici, dopo 6 mesi dall'ultimo post torno sul blog!

Non so sinceramente come sia passato così tanto tempo: il lavoro a cui pensare, il monolocale in cui era sempre meno invitante cucinare e la stanchezza generale non hanno contribuito ad una almeno minima costanza di pubblicazione. Ma ormai non importa, 0ggi si festeggia perchè c'è una nuova ricetta da condividere!

Tra l'altro è la prima ricetta preparata per il blog e fotografata nella nuova casa!!
Aure ed io, infatti, siamo finalmente in un bilocale: sto ancora finendo di sistemare la cucina e testando quale sia l'angolo migliore dove scattare le foto alle preparazioni, ma sono contenta di non stare più in un minuscolo spazio vitale :D

Ho voluto riprendere con una ricetta che fosse dolce, molto semplice e che non richiedesse il forno, date le temperature di questi giorni (mi sto squagliando).
Tra le varie idee ho scelto quella più tradizionale, rivisitandola ovviamente in chiave vegan: il risolatte, un dolce dei nostri nonni che richiede pochissimi ingredienti e si prepara in diversi paesi del mondo. Potete poi aromatizzarlo come preferite: con limone e vaniglia "all'italiana", con cannella come nella versione greca o con quello che più vi ispira.

I tipi di riso consigliati per questa preparazione sono il carnaroli e l'arborio, anche se io in questo caso ho provato il baldo. L'importante è che sia un tipo di riso che si possa ammorbidire molto, per questo l'integrale è sconsigliato. Se volete provare però potete prima lessare il riso integrale nell'acqua come d'abitudine e poi cuocerlo ancora nel latte caldo zuccherato e aromatizzato.

N.B. Per una versione gluten free scegliete un latte vegetale certificato senza glutine (ad esesmpio soia, riso, miglio etc). Con la quantità di scorza di limone regolatevi in base ai vostri gusti: se usate la buccia di un intero limone, il sapore della vaniglia potrebbe essere leggermente coperto.

giovedì 24 gennaio 2019

Farinata di Ceci con Cipolle, Carote e Nigella


Buon 2019 amici.
Sorvoliamo sul notevole ritardo.
Gennaio è sempre un mese complicato: c'è la fatica di tornare ai ritmi quotidiani dopo la pausa natalizia, ma anche progetti nuovi che iniziano e richiedono tempo e concentrazione.

Come prima ricetta dell'anno ho deciso di condividere un piatto fatto in casa che Aure e io mangiamo ogni settimana e amiamo profondamente: la farinata di ceci.
Come saprete è una sorta di torta salata, tipica della tradizione Ligure e toscana; andrebbe cotta nel forno a legna in una teglia in rame stagnato, ma questo non impedisce di farne una versione più che soddisfacente anche a casa con qualche accortezza.

Prima di sfornare farinate con la disinvoltura di una casalinga genovese, ammetto di averne sbagliate parecchie! Tutti gli errori però mi hanno portato a tre regole fondamentali:
  • la farinata deve essere sempre molto bassa, assolutamente meno di un centimentro;
  • il forno deve essere molto caldo (almeno a 200°C);
  • la cottura deve iniziare nella parte bassa del forno e terminare in quella alta.
La farinata inoltre è uno dei piatti che preferisco preparare se sono stata invitata ad un pranzo o ad una festa per tre motivi principali: richiede pochissimi ingredienti, mi fa sporcare pochissime ciotole durante la preparazione e non ha bisogno della mia costante attenzione durante la cottura. Inoltre piace a tutti, vegani e non.

Il 99% delle volte arricchisco la pastella con della cipolla affettata, in questo caso ho aggiunto anche una carota grattugiata e dei semi di nigella.
Voi sbizzarritevi con le verdure che preferite, possibilmente non troppo acquose: io proverò prossimamante con i broccoli e verso primavera con le zucchine.
Vi consiglio anche di sperimentare con le spezie e le erbe aromatiche, l'aneto su tutte.

venerdì 21 dicembre 2018

Mattoncino di Cioccolato Fondente con Biscotti e Frutta Secca


- 4 a Natale.
Come siete messi con le idee per il pranzo?

Come al solito io sono in alto mare, continuo a cambiare idea e non so davvero cosa preparerò. Come ogni anno il pranzo di Natale della mia famiglia sarà a base di carne, quindi dovrò pensare alla mia sussistenza, essendo l'unica vegana ... ma terrò in considerazione anche ciò che piace agli altri, perchè alla fine - lo so - tutti (o quasi) assaggeranno anche le mie portate.

Come antipasto potrei buttarmi sulle torte salate (ad esempio la schiacciata di farina di ceci o il pie di zucca e cavolo nero) o delle sottili fette di polenta.
Per il primo piatto, invece, sono indecisa tra della pasta al forno (come i pizzoccheri dell'ultimo post) o delle tagliatelle col ragù di lenticchie di Chiara Chi ha rubato le crostate che mi salva in ogni situazione.

Per quanto riguarda il dolce potrei proprio aver risolto grazie agli Gnam Box che un paio di mesi fa hanno pubblicato la ricetta di un mattoncino al cioccolato super invitante: una versione moderna e più scenografica del salame di cioccolato con biscotti sbriciolati e frutta secca. Il loro continene uova e amaretti, ma veganizzarlo e adattarlo a ciò che si ha in casa è piuttosto semplice.

Quella che condivido oggi è quindi la mia prima versione senza latte e senza uova.

venerdì 14 dicembre 2018

Pizzoccheri al Forno con Patate e Verza


Oggi condivido un'altra ricetta come spunto per il periodo natalizio.

L'ispirazione viene dalla tradizionale ricetta dei pizzoccheri della Valtellina, reinterpretata ovviamente in chiave vegan e ripassata al forno perchè per me non c'è niente come la pasta al forno a creare un'aria di festa. Siete d'accordo?

Da sempre nel pranzo di Natale della mia famiglia non manca mai almeno un pasticcio (aka lasagne al forno) ed evidentemente questo mi ha influenzato per l'eternità :)

In questo caso ho cotto patate e verza in padella, mentre nella ricetta originale andrebbero lessati insieme alla pasta. A voi la scelta!
Per la besciamella ho scelto il latte d'avena: per me è imbattibile nelle creme salate e dolci (come la crema pasticcera). Potete prepararla comodamente in anticipo.

N. B. I Se volete cimentarvi anche nell'autoproduzione della pasta, trovate la mia ricetta per delle tagliatelle al grano saraceno qui.